
Nella primavera di quest'anno (2023) ho trovato in vendita sul sito Astrosell una camera mono cromatica raffreddata a buon prezzo, che un appassionato di Capodistria vendeva. Era da un bel po che volevo una Cmos in bianco e nero perchè solo con una mono cromatica hai buoni risultati in UV e IR su Venere e Mercurio. Questa poi era addirittura raffreddata per cui ho capito che la potevo usare anche per il Deep Sky. Prsi accordi con il tizio di Capodistria e via in macchina a prendermela. Ho conosciuto questo signore sloveno, un vero appassionato e anche molto molto bravo astro-fotografo. Aveva addirittura un proprio osservatorio a cupola sul tetto di casa, un sogno per me. In detta occasione mi chiese se volevo comprargli anche 3 filtri a banda stretta per fare quella che si chiama Hubble palette, tecnica adottata dalla Nasa per le fotografie del telescopio spaziale Hubble. Al momento gli dissi di no ma poi col passare dei mesi mi sono informato ed ho capito una cosa fondamentale: fotografare con la tecnica di Hubble permette di raccogliere i fotoni sul sensore di una banda molto stretta del totale dello spettro ottico e lascia fuori i fotoni provenienti dalle luci artificiali e anche della Luna. Ho capito che questo faceva per me! Vivo in un bel paese della Val di Fassa, in zona dolomitica a 1.420 mt di quota s.l.m. e viene da pensare "che bel cielo scuro avrai!". E cosi sarebbe...se non fosse che dove abito è pieno di luci artificiali che rovinano le pose e costringono ad un lungo lavoro in post produzione per cercare di limitare i danni di queste luci. La banda stretta perciò è un validissimo aiuto in tal senso. E' una tecnica molto complicata, dicono sia quella più difficile in astro fotografia, ma è l'unica ancora di salvezza da un inquinamento luminoso ormai selvaggio. Ho perciò ricontattato l'amico sloveno che a buon prezzo (se confrontato con quello dei negozi o siti dedicati) mi ha venduto i 3 filtri:
Ha: raccoglie i fotoni dell'idrogeno ionizzato.
OIII: ossia ossigeno terzo, che raccoglie i fotoni dell'ossigeno ionizzato due volte.
SII: zolfo ionizzato una volta.
In questo mio primo uso di camera Qhy e filtri SHO (banda stretta) ho scelto la nebulosa Wizard (Mago) e la foto sopra mostra la prima delle 3 riprese che devo fare per poi comporre la Hubble Palette. Le singole pose sono in bianco e nero e solo una volta che avendole tutte e tre vengono sommate ne esce il colore. Per cui è una foto in B/N. Sono 4,40 ore di integrazione ottenute con più pose da 180" Gain a 143 e offset 1. Ovviamente col mio fido Newton 254/1200 dal cielo di casa a Vigo di Fassa, inondato di lampioni di ogni genere. La nebulosa Wizard è un ammasso aperto di stelle avvolto nella nube di gas e polveri interstellari da cui si è formato, nebulosa appunto nota anche come "Nebulosa Mago" (Wizard nebula per gli anglosassoni). E' visibile assieme a una miriade di stelle, giace lungo il piano della Via Lattea e si trova a 11.500 anni luce da noi, nella costellazione di Cefeo. Il giovane raggruppamento di stelle nato al suo interno ha una età di soli 4 milioni di anni, che sono pochi perchè i tempi dell'universo sono eterni e 4 milioni di anni sono pochissimi. Nella foto si possono notare interessanti formazioni e strutture polverose che si allungano per alcuni anni luce, plasmate dalla radiazione e dai venti stellari delle stelle neonate. Questo oggetto venne osservato la prima volta da Caroline Lucretia Herschel nel 1787.